Acquistare diamanti: come non farsi truffare

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Per fare un investimento sicuro e non cadere vittime di truffa nell’acquisto dei diamanti, è bene arrivare informati sull’argomento, oltre a farsi affiancare da un professionista esperto di propria fiducia. Intanto bisogna sapere che la domanda di diamanti è in crescita, con un’attesa di aumento del 10% per il prossimo anno e anche sul 2018. Mai fidarsi quindi di offerte al di sotto della soglia media del prezzo di mercato, perché chiaramente potrebbe trattarsi non solo di pietre rubate ma soprattutto di basso valore commerciale se non addirittura false. E ultimamente le truffe ai danni di chi cerca di investire i propri risparmi in questo prezioso bene rifugio si sono moltiplicate. Per questo motivo bisogna tassativamente comprare nelle sedi opportune e certificate, come seri istituti privati o da gioiellieri qualificati ed esperti in gemmologia.

Affidarsi a un professionista orafo

Giustissimo prepararsi sulla materia diamanti prima di affrontare questo acquisto importante, ma lo è altrettanto presentarsi all’appuntamento col venditore accompagnati da un fidato professionista del settore, che può essere una persona nota nell’ambiente e consigliata da amicizie che si sono precedentemente avvalse con soddisfazione dei suoi servizi. Diffidare invece da proposte last minute di perfetti sconosciuti che arrivano con l’affare del secolo.

Come funziona il mercato dei diamanti

È altresì utile sapere che non esistono quotazioni giornaliere dei diamanti, come nel caso dell’oro: i prezzi sono infatti aggiornati ogni trimestre e la forma d’investimento minimo non scende mai sotto i 4 mila euro. Occorre scegliere con attenzione il taglio di queste pietre preziose, in quanto più piccolo è, più sarà facile rivenderlo. Tagli più grandi significano anche prezzi più elevati, e questo comporta oggettive difficoltà a rivenderli. I diamanti originali sono poi tutti accompagnati da idoneo certificato di origine. Ma sono diversi i fattori che determinano il valore di un diamante, come il taglio, il colore, la sua purezza, il peso, la forma, la fluorescenza e infine il certificato internazionale, rilasciato da un istituto rispettato e credibile su mercato, come il più importante di tutti, il Gia di New York. Senza certificazione c’è il rischio di incappare in una perdita consistente del capitale investito.

Tenere presente la regola delle 4C

Ci sono quattro fattore determinanti, su tutti, per valutare e poter dare una classificazione ai diamanti. Le quattro C riguardano le qualità espresse in lingua inglese, con parole che iniziano tutte con la lettera in questione, e sono:

Clarity, cioè la purezza Color, il colore Cut, il taglio Carat Weight, il peso in carati

La purezza si determina attraverso l’assenza di inclusioni interne od esterne al diamante, e di rotture. Il colore non è solo il trasparente, poiché i diamanti presentano una vasta gamma di sfumature, che comprende il giallo, il marrone, il rosa, il blu e anche il rosso, anche se quest’ultimo è rarissimo. I diamanti privi di colore sono comunque i più preziosi e rari. Il taglio è importantissimo, perché può determinare la bellezza e quindi il valore della pietra in modo decisivo, modificando sia la purezza che il colore. È infatti il taglio a dare la luce, influenzandone la sua brillantezza per la rifrazione e fuoco. Infine c’è il peso, espresso coi carati. Ogni carato corrisponde a 0,200 grammi. Ma non è il peso a determinarne il valore maggiore. Ci sono pietre di bassa caratura ma con colore e purezza alti, che possono decisamente valere di più di diamanti con punteggio di caratura più elevato ma con le altre qualità minori. Attraverso questi parametri si stabilisce in modo preciso il valore del diamante, e ovviamente solo le pietre che presentano queste caratteristiche in modo elevato sono le più preziose.