Lo scambio delle fedi al dito è una delle manifestazioni più belle dell’amore. Senza bisogno di parole, la fede all’anulare racconta una storia sempre diversa dall’altra: la coppia che si ama ormai da decenni, chi la indossa anche se l’altra metà non c’è più, i novelli sposi orgogliosi di mostrarla al mondo intero. Ovviamente non tutte le esperienze di vita dietro questo gioiello hanno avuto un lieto fine e questo lo sappiamo bene noi di KeterComproOro in considerazione dei numerosi clienti che vengono da noi per ricevere una valutazione corretta della propria fede in oro o argento con il fine di venderla.

La storia degli anelli matrimoniali è ricca curiosità. Tale rappresentazione del progetto di vita di coppia ha origini molto lontane, 5000 anni fa, in era faraonica. Come è ben evidente nelle rappresentazioni artistiche, gli egiziani amavano molto esibire gioielli e amuleti in oro, dando a questi un valore magico e mistico. L’anello nella sua forma a cerchio significava l’amore infinito e perfetto anche se il materiale poteva essere spesso in pelle di coccodrillo od osso. Questa usanza si diffuse in seguito tra i greci e i romani nell’epoca di Cleopatra, che lo ornarono di un sigillo per consentire alla sposa di marchiare i beni della casa per evitare che gli schiavi se ne impossessassero furtivamente.

Un’altra interessante domanda da porsi è “perché indossare la fede all’anulare?”

In questo caso i “pionieri” sono stati i romani che credevano nell’esistenza di una vena di unione dal dito direttamente al cuore. Altre culture che dall’antichità presentano questa simbologia d’amore sono la Cina, per cui ad ogni dito corrispondeva ad un affetto e l’anulare rappresentava l’unione di due innamorati, e il cristianesimo dall’860 d.C. con anelli molto decorati, successivamente ritenuti pagani e sostituiti da semplici anelli nella forma e nel design.

Con il Rinascimento tornarono ad essere oggetti in vista su cui si incidevano anche poemi nuziali, inizialmente in esterno e poi all’interno per rendere il messaggio privato…il passeggio da un amore combinato al matrimonio per amore.

Le fedi che vediamo oggi sono davvero molto diverse rispetto al modello classico e liscio in oro. Sempre più coppie vogliono distinguersi e andare oltre, personalizzando questo gioiello. Quelle con pietre colorate incastonate, come il quarzo o il diamante, hanno avuto davvero molto successo negli ultimi anni. Questo da una parte per il significato insito in pietre come il quarzo rosa, ossia amore eterno, dall’altra per una questione puramente estetica.

I più romantici possono incidere un cuore sulla propria fede o far realizzare forme personalizzate che richiamino l’amore, come il simbolo dell’infinto.

Alle coppie moderne inoltre piacciono tantissimo le fedi nuziali intrecciate, ossia due anelli apparentemente separati ma che insieme sono perfettamente una incastrata nell’altra.

Ci sono poi gli sposi rock, alternativi o più originali che preferiscono optare per fedi “anticonformiste” in cui è la geometria ad emergere nella sua purezza e stile minimal. Che siate più tradizionali o alla ricerca della diversità, la fede nuziale oggi risponde a tutte le esigenze dell’amore.

Da KeterComproOro potrete trovare fedi e anelli in oro per i vostri momenti speciali, vendere quelle che rappresentano il vostro lontano passato o decidere di fondere l’oro per esigenze personali.
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Il prossimo 21 giugno a Londra sarà battuto all’asta per una stima che si aggira tra le 300 e le 500mila sterline – all’incirca dai 339 a 565mila euro – il celebre anello contenente un ritratto a matita e chine colorate, raffigurante Dora Maar e disegnato da Picasso. Chi si aggiudicherà questo particolarissimo anello si porterà a casa il ricordo di una delle storie d’amore più drammatiche della storia dell’arte, quella tra Pablo Picasso e Dora Maar, considerato poi che questo monile disegnato e dipinto a mano fu donato dall’artista alla sua musa per chiederle scusa dopo uno dei loro proverbiali litigi.

Progettato da Picasso, l’anello presenta un ritratto della Maar fatto in inchiostro e matita colorata su carta, montato in un piccolo telaio in metallo decorato con fiori di smalto. Il pezzo, evocativo e carico di emozioni, rimase nella collezione personale della Maar fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1997.

La storia, raccontata dallo storico dell’arte James Lord nel libro “Picasso e Dora”, narra di un litigio notturno scoppiato tra artista e musa a seguito di un’opera di Picasso che lui fu costretto a vendere in cambio di un anello con rubino da regalare a lei: Picasso glielo rinfacciò, e la donna per tutta risposta prese l’anello e lo lanciò nella Senna mentre i due passeggiavano sulla sponda del fiume. Entrambi gli amanti si pentirono della scenata, e mentre Dora controllava ripetutamente, ma senza successo, se l’anello fosse stato recuperato durante le operazioni di dragaggio del fiume, da parte sua, Picasso decise di realizzare questo anello sostitutivo e di riappacificazione, che chiamò “Bague de forme oval. Ritratto di Dora Maar”.

L’anello è tra i pezzi forti della nuova asta chiamata “Actual Size” di Sotheby’s. Tutto nel catalogo dell’asta è così piccolo che è stampato nel suo formato reale. Otto dei 35 lotti in vendita sono di Picasso, con pezzi di di artisti come Vincent van Gogh e Raymond Pettibon. “A volte le cose più piccole possono contenere un universo di pensieri e di emozioni” –  ha dichiarato Thomas Bompard, responsabile vendite della sede di Londra per l’arte impressionista e moderna, e curatore dell’asta “Actual Size” – “Così è con questo anello – un pezzo intimo che ci permette di ammirare uno scorcio tra segreti che altrimenti non potranno essere condivisi”.Un anello è in realtà il simbolo più appropriato del rapporto tra Picasso e Maar.

Pittrice, poetessa e fotografa, Dora Maar, sosteneva di aver fatto colpo su Picasso in un caffé, una notte del 1936, mentre stava giocando al gioco del coltello, tentando di colpire il tavolo tra le dita, ma finendo per colpire se stessa e tagliarsi. Da quell’inizio violento nacque una passione tumultuosa, con la Maar e la precedente partner di Picasso, Marie-Thérèse Walter, a contendersi letteralmente le attenzioni dell’artista, che alla fine lasciò Dora nel 1943, dopo aver incontrato Françoise Gilot, di 40 anni più giovane di lui. L’anello venne realizzato durante il picco della dignità artistica di Picasso, mentre era al lavoro sull’iconica tela di Guernica, raffigurante gli orrori della Guerra Civile Spagnola.


Il prossimo 18 novembre a Milano inaugura una mostra eccezionale ed imperdibile per tutti i collezionisti e appassionati di orologi, anzi di un orologio in particolare, che ha segnato la storia e che ancora oggi è indissolubilmente legato al mondo glamour dei motori e delle corse automobilistiche. Si tratta dell’iconico cronografo Oyster Perpetual Cosmograph Daytona, uno dei simboli della Rolex, tanto amato quanto travagliato nella sua storia commerciale.

Dire Daytona è dire Paul Newman, per sempre.

La mostra si terrà da Pisa Orologeria in via Montenapoleone, e il suo percorso si snoderà tra monitor e pannelli interattivi, che ci faranno ripercorrere la storia di questo pezzo di culto dell’orologeria.

Dove non mancheranno ovviamente le immagini di colui che davvero decise le fortune del Daytona, un orologio all’epoca nato male e che si vendeva pochissimo: fu infatti solo grazie a un giovane attore di Hollywood, bellissimo e carismatico, che la Cenerentola degli orologi passò in breve tempo a oggetto del desiderio di uomini e donne. Proprio come l’uomo che lo portava al polso durante le gare e che rispondeva al nome di Paul Newman.

Ma in mostra non c’è solo storia, ma anche il presente di questo modello: chi andrà all’esposizione potrà anche ammirare il nuovissimo Cosmograph Daytona in acciaio 904L con la lunetta in Cerachrom monoblocco di ceramica nera, in una fusione di performance e design.

Della nascita difficile e del mito sempre in crescita di questo immortale cronografo ne abbiamo già parlato diffusamente qui e qui. Spiegando soprattutto il motivo per cui ancora oggi, la maggior parte delle ricerche su questo orologio in internet, siano concentrate su “Daytona Paul Newman”, nonostante non sia mai esistito un modello a suo nome.

Infatti, sebbene dalla metà degli anni ‘60 il Daytona fosse diventato il trofeo dato in palio al vincitore delle gare dell’omonimo circuito, quindi indossato da parecchi piloti, nell’immaginario collettivo l’orologio è e resterà per sempre al polso dell’unico e inimitabile Paul.