La rivalutazione dei propri risparmi è, storicamente, un mantra imprescindibile per milioni di italiani, da sempre particolarmente attenti ad aumentare il proprio patrimonio. Per riuscire in questo intento, esistono svariate opzioni assai diverse l’una dall’altra. In una fase come questa, dove regna sovrana l’incertezza, è assai complesso attuare delle scelte che si rivelano, poi, soddisfacenti nel medio-lungo periodo.

Non c’è alcun dubbio, tuttavia, che alcuni beni “tangibili” siano funzionali ad ottenere un rendimento soddisfacente nel medio-lungo periodo, considerati, non a caso, “beni rifugio” ai quali volgere lo sguardo per proteggere il proprio investimento. L’oro, in tal senso, è considerato il “bene rifugio” per antonomasia, non solo dal punto di vista fisico.

Royal Arms, un simbolo della cultura britannica

L’esempio più lampante, in tal senso, è fornito dalle monete d’oro della Royal Arms, coniate nel 2019 dalla Royal Mint, che celebrano un’icona britannica famosa in tutto il mondo: la casa reale inglese, che recentemente, purtroppo, ha visto mancare la Regina Elisabetta II, creando grande cordoglio in tutto il Regno Unito anche in zone, come ad esempio la Scozia, dove la ruggine nei confronti di Londra è sempre ben presente.

La Royal Arms è una moneta in oro 24 carati, uno straordinario pezzo per i collezionisti ma non solo. Basti vedere, a pochi anni di distanza da quando fu coniata, quanto si è già rivalutata e le potenzialità ancora inespresse di questa straordinaria moneta, che abbina la qualità dell’oro al prestigio della Casa Reale inglese. Una moneta prestigiosa e lussuosa, considerata da molti esperti del settore foriera di possibili futuri guadagni interessanti.

D’altro canto, nessuno al mondo mette in dubbio il blasone della monarchia d’oltremanica, che, da sempre, rappresenta il cardine della monetazione inglese. La casa reale inglese, infatti, è stata rappresentata in più di una moneta “made in uk”, volte a celebrare i campi di battaglia di svariati secoli fa.

Nel corso del tempo, la Royal Arms è diventata un’icona della cultura britannica, simbolo di un popolo fiero ed orgoglioso delle proprie origini, che guarda al futuro senza rinnegare, in ogni caso, il proprio passato, rispettando la storia e le tradizioni di una cultura, come quella britannica, estremamente influente – sotto ogni punto di vista – nel corso dell’ultimo secolo.

La storia tra la zecca di stato inglese e la Royal Arms

L’effige della Royal Arms, poi, è diventata quella più utilizzata dalla casa reale inglese. A volerlo fortemente era stata proprio la compianta Regina Elisabetta II, che comprese quanto fosse identitaria del popolo britannico, utilizzandola per gli scopi ufficiali della monarchia britannica, oltre ad essere presente in tutti i documenti ufficiali inglesi.

La storia tra la zecca di stato inglese e la Royal Arms, ormai, ha origini ultradecennali. La prima moneta in cui venne rappresentato questo simbolo britannico risale al 1983, quando fu rappresentata in monete comuni da 1 pound mantenendo il design originale di Eric Sewell. L’orgoglio dei britannici fu particolarmente elevato. E da allora, la Royal Arms è presente nella vita comune dei cittadini d’Oltremanica.

La decisione di coniare una moneta d’oro celebrativa della Royal Arms, come detto, è stata piuttosto recente. Nel 2019, il designer Timothy Noad ha deciso di rappresentare i simboli più importanti del patrimonio reale britannico, creando una moneta dove sono rappresentati il Leone d’Inghilterra e l’Unicorno di Scozia, esaltati da uno sfondo radiale che amplifica la loro bellezza.

Il risultato estetico è stato davvero straordinario, trovando immediatamente il positivo riscontro da parte dei collezionisti di monete e, col passare del tempo, anche dei comuni cittadini, diventando non solo un oggetto di collezione: la forte rivalutazione occorso in pochi anni, ne è la più fulgida testimonianza. E testimonia, tangibilmente, quanto sia molto più di una semplice moneta.

Royal Arms d’oro, in dubbio la futura coniazione

La Royal Arms, infatti, rappresenta la storia e la tradizione britannica, racchiuse in una moneta che, nel corso del tempo, dovrebbe essere in grado di rivalutarsi significativamente, diventando un potenziale ottimo investimento. La recente scomparsa della Regina Elisabetta, dalla cui fervida mente era nata l’idea di creare questa moneta celebrativa, dà ulteriore slancio alla rivalutazione della Royal Arms: il suo valore, di conseguenza, va ben oltre i carati d’oro presenti.

Questa moneta d’oro, oltretutto, può rappresentare uno splendido regalo per qualche persona affettivamente vicina. Un dono che lascia a bocca aperta i collezionisti, sicuri del valore concreto, simbolico e futuro di questa moneta, ma che può rivelarsi estremamente gradito anche a coloro che non sono “esperti” del mondo delle monete, grazie al potenziale che incorpora.

A rendere ancora più interessante l’acquisto della Royal Arms d’oro, poi, è l’incertezza che vige su una possibile futura coniazione della medesima. Questo amletico dubbio, assolutamente calzante data la straordinarietà della sua creazione, non fa altro che alimentare il valore di questa moneta celebrativa, rendendola estremamente attraente come sorta di “investimento” i cui frutti possono essere raccolti in futuro.

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Come tutti ben sappiamo, c’è un materiale che più di ogni altro ha segnato la storia dell’umanità, purtroppo non sempre in positivo. Stiamo facendo riferimento all’oro, che per secoli e secoli ha rappresentato la misura usata per dare valore a beni e prodotti negli scambi commerciali.
L’oro è stato uno dei materiali utilizzati sin dall’antichità per coniare le monete, che con il passare del tempo sono diventate lo strumento di pagamento più diffuso dell’epoca moderna. Purtroppo, l’oro è un elemento che non si trova senza limiti in natura, ma è per sua natura scarso. Stando alle indagini che sono state svolte più di recente, fino a questo momento l’uomo ha estratto qualcosa come oltre 183 mila tonnellate di oro, e sul nostro pianeta ne rimarrebbero ancora all’incirca 50 mila tonnellate da estrarre, ma sempre più miniere stanno chiudendo proprio perché sono ormai esaurite.

Uno strumento di investimento

Nel corso del tempo, l’oro ha assunto anche un altro ruolo molto importante. Ovvero, è diventato uno strumento di copertura e di tutela nei confronti di eventi potenzialmente negativi e avversi. Il prezzo dell’oro, infatti, è caratterizzato da una tendenza ben precisa, ovvero quello di far registrare un incremento in tutti momenti storici in cui i protagonisti della finanza capiscono che c’è un elevato livello di rischio. Le epoche storiche in cui può emergere una situazione del genere sono, ad esempio, quelle in cui c’è una possibile guerra che sta per esplodere, oppure delle crisi finanziarie che stanno mettendo in crisi buona parte delle economie del pianeta.

È chiaro che, in situazioni del genere, tutti quegli strumenti finanziari che sono caratterizzati tradizionalmente per avere un elevato livello di rischio, come ad esempio nel caso delle azioni, hanno la tendenza a seguire una tendenza fortemente al ribasso. Discorso completamente diverso per l’oro che, un po’ come accade per il mattone, viene visto come un bene rifugio e, di conseguenza, fa registrare invece un aumento del suo prezzo. Di conseguenza, è facile intuire come, il fatto di poter contare all’interno del proprio portafogli finanziario di un elevato quantitativo di oro, permette di sentirsi al riparo contro tutte quelle situazioni o quei periodi che portano con sé un rischio estremamente elevato.
Non solo, dal momento che l’oro viene considerato a tutti gli effetti come una vera e propria fortezza che torna utile per combattere tutti quei periodi in cui l’inflazione galoppa in maniera incontrollata, che purtroppo accadono molto più spesso di quanto si potrebbe sperare. Infatti, ha la tendenza a conservare il proprio valore nel corso del tempo, senza troppe oscillazioni.

A dispetto di quanto si verifica con le valute, l’oro non può subire, per sua natura, alcuna svalutazione e non perde valore in tutte quelle situazioni in cui succedono delle crisi di fiducia. Di conseguenza, qualora dovesse insorgere una crisi di natura valutaria, è chiaro che una banca centrale pensa subito all’oro, da usare come vero e proprio parafulmine, ovvero garanzia, per poter ottenere dei prestiti piuttosto che per vendere sul mercato e comprare la valuta nazionale e trasmettere adeguato supporto al correlato valore.
Non c’è dubbio che l’oro porta con sé anche vari costi a livello finanziario. Basti pensare a tutti quei servizi legati alla sua conservazione e protezione, quindi spese da mettere in conto dal punto di vista della sicurezza e della custodia, ma c’è da dire anche come una riserva aurea non consenta di ottenere alcun tipo di interesse.

Chi sono i Paesi che detengono le più alte quantità di oro

Insomma, la domanda che si fanno tutti è la seguente: qual è la nazione che detiene il primato in quanto a riserve d’oro? Si tratta degli Stati Uniti, che possono contare su una riserva aurea pari all’incirca a 8133 tonnellate. Subito dopo troviamo due Paesi europei, ovvero nello specifico la Germania e l’Italia, che sono quasi appaiate. A dispetto del fatto che, dal punto di vista del Pil, l’Italia ha da recuperare terreno rispetto ad altri Paesi che fanno registrare dei dati notevolmente migliori, in realtà in termini di riserve d’oro è la terza nazione in tutto il mondo, con ben 2452 tonnellate.

Subito dopo il Belpaese troviamo altre tre potenze mondiali, ovvero la Francia, la Russia e la Cina, che detengono riserve auree superiori a quota 2 mila tonnellate. Un dato molto interessante riguarda il periodo legato al Covid. Infatti, nel corso dell’anno in cui è scoppiata la pandemia, ovvero il 2020, i Paesi che hanno fatto registrare un incremento maggiore a livello di riserve d’oro sono la Turchia e l’India, che rispettivamente hanno visto aumentare di 45,5 e 41,6 tonnellate le proprie riserve. Dati in aumento circa tale aspetto anche per Emirati Arabi, con un incremento del quantitativo di oro detenuto pari a 35,1 tonnellate, poi la Russia, aumento di 27,3 tonnellate d’oro, e Qatar, incremento di 14,4 tonnellate d’oro.

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Compiere investimenti in oro e, in particolare, in lingotti, rappresenta una pratica che sta interessando un numero sempre maggiore di investitori, a prescindere dalla zona del mondo presa in esame. Viviamo, del resto, in un periodo storico altamente controverso, in cui l’incertezza economica e le costanti fluttuazioni del mercato finanziario rappresentano un aspetto all’ordine del giorno per molti. È per questo motivo che l’oro, oggi più che mai, si rivela essere una delle scelte più affidabili per tutte quelle persone che hanno intenzione di proteggere i loro investimenti.

Investire in lingotti d’oro, ma in generale, lanciarsi nelle varie branche del mercato in cerca di asset interessanti, oggi, non è più d’appannaggio esclusivo dei ricchi imprenditori, essendo diventata un’opzione relativamente concreta anche per un privato con qualche euro da parte. È per questo motivo, che le persone in cerca di metodi di investimento sicuri e redditizi si sono moltiplicate. Si tratta, del resto, di persone in cerca di un metodo per far fronte ai costi della vita e garantire a sé stessi e alle loro famiglie una stabilità finanziaria presente e futura.

Molto spesso, del resto, si è sentito parlare dell’oro come di un cosiddetto bene rifugio. Si tratta, in questi casi, di un investimento che tende a mantenere una certa stabilità nel tempo, permettendo a chi lo compie di proteggere il valore del proprio capitale nel caso in cui dovesse sopraggiungere una crisi economica. È necessario, inoltre, sottolineare come il valore dell’oro non dipenda dalle valute, essendo invece determinato dalla domanda dello stesso sul mercato globale. Questo, fa sì che l’oro diventi una forma di investimento resistente alle fluttuazioni dei mercati finanziari.

Questa guida è dedicata proprio agli investimenti in lingotti d’oro. Preparatevi, dunque, ad approfondire in merito alle informazioni necessarie allo scopo di comprendere se, di fatto, questo tipo di investimento si confà o meno alle vostre esigenze, tenendo conto dei vantaggi e dei costi legati a questo peculiare metodo di investimento che, come per qualsiasi altro argomento legato al mondo della finanza, richiede una certa consapevolezza e conoscenza della materia.

Investire in lingotti d’oro: Cos’è un lingotto da investimento? Tutte le info

La prima cosa su cui occorre soffermarsi nell’ambito dell’investimento in oro, sono i lingotti da investimento. Si tratta di una particolare tipologia di lingotto d’oro che viene progettata in maniera specifica per gli investitori. I lingotti da investimento vengono, non a caso, realizzati in oro pur .999. Si tratta del grado più alto di oro disponibile sul mercato. Ovviamente, è possibile acquistare lingotti da investimento in diverse forme e dimensioni. In linea generale, però, si preferiscono quelli da 1 oncia, 5 once, 10 once o 1 kg.

In linea generale, è possibile trovare le dimensioni del lingotto su una stampa apposta sul lingotto stesso. In questo modo, un acquirente ha sempre modo di sapere cosa sta acquistando. Diverse raffinerie e zecche si occupano della produzione di lingotti da investimento. Tra i produttori più famosi, però, troviamo Perth Mint, Credit SuissePAMP Suisse e la Royal Canadian Mint. Ogni zecca presenta design e finiture differenti, in modo da distinguersi dalle altre. Rispetto alle monete, i lingotti sono facili da vendere, poiché più liquidi e soggetti a meno restrizioni.

Per quanto riguarda il prezzo di un lingotto da investimenti, esso dipende da diversi fattori, come le dimensioni, la purezza e le condizioni del lingotto stesso. Possiamo affermare, come indicazione generale, che all’aumentare della grandezza del lingotto aumenti anche il prezzo dello stesso. Ovviamente, anche la purezza influisce sul prezzo. Di solito, come detto, quelli da investimento sono in oro puro .999. Inoltre, risulta fondamentale puntualizzare su come i prezzi dell’oro possano variare anche in funzione del tasso di cambio internazionale al momento dell’acquisto.

I vantaggi di investire in lingotti d’oro

Alla luce di quanto affermato finora, appaiono chiari i motivi per i quali investire in oro, oggi, sia una scelta intelligente. Come già precedentemente accennato, del resto, l’oro è un bene rifugio. Questo significa che può permettervi di proteggere il vostro portafoglio dalla volatilità del mercato e dall’inflazione. Chiaramente, investire in oro rappresenta un modo utile per diversificare gli investimenti, trattandosi di un asset non correlato ad azioni, obbligazioni o altri beni.

L’oro rappresenta una riserva di valore stabile, essendo rara e limitata e, pertanto, non soggetta alle medesime forze di mercato di altri beni. L’oro è una valuta accettata universalmente, vedendo quindi la possibilità di essere utilizzata anche sui mercati internazionali. I vantaggi di investire in oro, oggi, sono riscontrabili nell’aumento del suo prezzo sul mercato negli ultimi anni.

Vien da sé, dunque, che si tratti di un’opzione interessante per chi è interessato ad investire a lungo termine. I lingotti d’oro, in conclusione, danno la possibilità di proteggere il proprio patrimonio dalla svalutazione e dalle fluttuazioni valutarie, proteggendo il portafoglio anche da dinamiche geopolitiche avverse.

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