Titoli e marchi dell’oro

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L’oro è un metallo tenero e per questo motivo che per la fabbricazione dei gioielli bisogna necessariamente miscelarlo con altri metalli che poi vanno a determinare i diversi titoli e marchi dell’oro.

La qualità e tipologia di oro dipende anche dal tipo di metallo che viene aggiunto. Ad esempio, si può aggiungere il rame per creare l’oro rosso, oppure lo zinco, il palladio o altri elementi che servono a lavorare al meglio l’oro e avere una lega indurita.

Grazie alla lega indurita, l’oro, si presenta ridotto in lastra o filo per riuscire a passare direttamente alla lavorazione. I metalli inoltre, come accennato non solo servono a lavorare l’oro ma anche a renderlo più bello e declinarlo in varie colorazioni.

 

Titolo dell’oro: cosa vuol dire

Il titolo dell’oro serve a indicare la quantità di oro puro che si trova all’interno del gioiello acquistato. In genere l’oro prevede la misurazione della purezza in carati oppure in millesimi.

L’orafo usa la scala di tipo millesimale e una miscela a base d’oro con i materiali che si trovano in proporzione con un’indicazione 1/1000.

Ad esempio, un gioiello d’oro con titolo a 750 vuol dire che contiene in totale 750 parti di oro e 250 parti di lega. Definendo invece il titolo in carati, l’oro 750 corrisponde a quello 18 ct che poi è l’indicazione in genere più utilizzata in gioielleria.

 

Titolo dell’oro: dove si legge?

Il titolo dell’oro dev’essere sempre visibile sul gioiello e comunque le gioiellerie sono obbligate a indicare la percentuale di oro pura contenuta all’interno del prodotto che vendono.

In genere l’indicazione dovrebbe essere visibile anche sul gioiello al fine di riuscire a individuare al meglio anche il produttore. Il titolo secondo la legge n. 46 del 1968 dev’essere imposto in millesimi.

La maggior parte dei gioielli, come anticipato, in Italia presentano un prodotto a 750 millesimi di titolo, anche se nel corso degli ultimi anni in gioielleria sono prodotte anche in oro 375 millesimi.

La legge ammette sia titoli più alti sia più bassi, l’importante è che questi vengano sempre dichiarati come previsto.

Ci sono dei gioielli creati anche con oro più puro. Infatti, anche se estremamente più complesso è possibile raggiungere valori più alti pari a 916 millesimi o perfino dei prodotti con 990 millesimi di oro. Naturalmente è molto complesso oltre che costoso trovare dei gioielli realizzati in oro puro.

Come è molto semplice invece, trovare negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Germania prodotti di gioielleria realizzati in oro 10 ct o 14 ct.

 

Quali sono i principali tipi di Oro e le leghe più utilizzate ?

Esistono diverse tipologie di oro in base alle leghe che vengono realizzate. In questo modo si lavora meglio ma soprattutto è possibile creare dei gioielli e dei prodotti in oro peculiari. Oggi esistono tantissimi prodotti in oro e con leghe che hanno conquistato sempre di più il mercato della gioielleria e dell’oro.

 

Tra le principali qualità di oro è possibile trovare:

L’Oro Rosso: questo prevede una composizione di oro a 18 carati con un percentuale di rame e di argento. In genere l’argento è pari al 4,5% mentre il rame prevede una percentuale più bassa pari al 20,5. Miscelati questi materiali sono in grado di rendere l’oro cromaticamente virante al rosso.

Oro rosa: anche per l’oro rosa si usano in genere l’oro a 18 carati, ossi il 75% del gioiello è in oro, la lega però comprende rame e argento. Oppure è possibile trovare il rame e il palladio o il nichel.

Oro bianco: una composizione molto richiesta è sicuramente l’oro bianco. Questo in genere viene composto da una percentuale pari al 75% di oro, il 25% di nichel.

Oro Blu: questo viene composto al 75% dall’oro puro. Per ottenere le sfumature verso il blu bisogna utilizzare una miscela del 25% in palladio, nichel o argento.

Oro nero: questo composto viene realizzato dal 75% in oro, 25% di cobalto che serve a conferirgli un colorito che viri verso lo scuro.

Oro verde: è una composizione peculiare che prevede la giusta miscela di argento e rame per ottenere le sfumature sul verde. Anche in questo caso l’oro dev’essere al 75% mentre ci devono essere il 12,5% di rame e il 12,5% di argento.

Naturalmente, in base la presenza di oro nel gioiello determina anche il valore e il costo definitivo del prodotto. In genere l’oro che vale di più è quello più puro possibile, come ad esempio quello a 24 carati che ha un valore maggiore rispetto all’oro a 18 carati.

Infine, una piccola precisione per quanto riguarda l’oro bianco. In genere per ottenere il colorito che viri al bianco si usa un mix tra l’oro e il nickel. Ma come fare se si è allergici al nickel? Oggi ci sono sempre più prodotti in oro bianco che invece di avere il nichel al loro interno hanno il palladio.

 

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