Il ducato d’oro è stata la moneta di Venezia, un elemento che nel corso del tempo ha subito diversi cambiamenti, a partire dal nome, visto che successivamente fu chiamato zecchino. Stiamo parlando di una moneta d’oro che i collezionisti conoscono molto bene, anche per il suo valore che la contraddistingue. Sono in tanti, infatti, coloro che decidono di acquistare monete d’oro o di farle valutare, rivolgendosi ad esempio ai centri specializzati a Roma. Rivolgendosi ad un servizio di valutazione e di compro monete d’oro si può ottenere una valutazione specifica, che ci faccia rendere conto del valore che possediamo, avendo queste monete. Ma scopriamo di più sulla storia e sulle curiosità che riguardano il ducato d’oro di Venezia.
Le origini e l’aspetto della moneta
All’inizio si chiamavano ducati due monete d’argento. La prima di esse era stata voluta da Ruggero II e dal figlio duca di Puglia. L’altra invece era di Guglielmo I, sempre con il figlio. Sempre ducato fu chiamata anche la moneta d’argento che era stata realizzata per volontà del doge di Venezia Enrico Dandolo circa nel 1202.
Poi il termine ducato rimase per indicare la moneta d’oro purissimo che Giovanni Dandolo fece coniare nel 1284. Ma come era composta questa moneta? Nella parte frontale raffigurava San Marco con l’aureola e che, con una veste piuttosto sfarzosa, tiene il Vangelo nella mano sinistra. Verso destra porge al doge inginocchiato un’orifiamma, su cui è posta la croce. Il doge ha un manto di grandi ornamenti e stringe l’asta. Nella parte posteriore del ducato di Venezia invece era raffigurato Gesù in piedi con un nimbo crociato avvolto in una vesta. Nella mano sinistra la figura del Cristo tiene un Vangelo e con la destra effettua una benedizione. Si trova in un’aureola ellittica che è cosparsa di stelle.
Le caratteristiche dei ducati dal punto di vista fisico
Il ducato di Venezia era prodotto con oro fino purissimo. Aveva rispetto all’argento un valore di 18 grossi e un diametro di 21 o 22 millimetri. Abbiamo di questa moneta anche un documento che ne sancisce la nascita. Per la prima volta la moneta apparve il 31 ottobre 1284 con il peso di 3,559 grammi.
La moneta è stata coniata sempre a martello. Ebbe modo di diffondersi molto in tutta l’Europa, diventando presto un simbolo di grande valore e di qualità. Per tutto il Medioevo e per il periodo del Rinascimento fu accettata praticamente dappertutto. Il suo successo è pari a quello del fiorino di Firenze.
Gli altri ducati
Proprio dal ducato di Venezia il nome fu associato nel corso del tempo ad altre monete d’oro, che venivano realizzate in diversi Paesi, delle monete che per varie caratteristiche potevano essere considerate simili proprio al ducato veneziano.
Le altre realizzazioni avevano delle caratteristiche specifiche che somigliavano a quelle del ducato di Venezia, a partire dal peso stesso. Possiamo citare, per esempio, i ducati del Regno, quelli dell’Impero, quelli di Rodi, i ducati papali, ma anche il ducato di Savoia e delle varie zecche, sia italiane che di altri luoghi nel mondo.
In certe situazioni anche il fiorino e il genovino presero proprio il nome di ducato. A volte chi si occupa di studiare la storia delle monete e gli storici in generali si riferiscono alle varie monete d’oro del periodo del basso Medioevo proprio genericamente con il nome di ducato.
In ogni caso il ducato d’oro di Venezia rappresentava sempre un punto di riferimento, specialmente quando si dovevano considerare le ricchezze e si dovevano effettuare delle comparazioni e delle valutazioni. In generale dobbiamo specificare che si trattava di una quantità di oro fino, corrispondente a tre grammi e mezzo, che si configurava come utile per compiere un pagamento di media entità. Insomma, il ducato poteva essere usato ad esempio per acquistare un semplice abito.
Comunque il ducato conquistò un successo notevole, diffondendosi presto in diversi luoghi dell’Europa, dell’India, dell’Africa e in particolare ad esempio dell’Egitto.
Un esempio di acquisto con il ducato
Abbiamo parlato proprio dell’ampia diffusione che il ducato d’oro di Venezia ha avuto nel corso del tempo e a questo proposito sappiamo anche di un episodio che riguarda un vero e proprio esempio di acquisto in ducati.
Si tratta di un fatto che è accaduto in Portogallo. Alberto Cantino, agente diplomatico del duca di Ferrara in Portogallo, ha acquistato intorno al 1500 una mappa che raffigurava il più antico planisfero portoghese, la carta che fu chiamata poi del Cantino. Era formata da sei fogli di pergamena di circa 2 metri di lunghezza e di 1 di altezza. Questa carta era molto preziosa per le raffigurazioni dorate.
Secondo ciò che diceva Cantino in una lettera del 1502, il planisfero era costato addirittura 12 ducati d’oro e per il trasporto da Genova a Ferrara aveva dovuto pagare 20 ducati. La soddisfazione del diplomatico era davvero grande.
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