Storia e curiosità del Pahlavi iraniano d’oro

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Siete dei veri e propri appassionati di monete d’oro? Al giorno d’oggi ci sono diverse opportunità per andare alla ricerca e acquistare delle monete antiche che provengono letteralmente da ogni Paese del mondo. È chiaro che prima di comprare serve valutare il prezzo, anche perché cambia in base alla quotazione in tempo reale del biondo metallo, anche se chiaramente ci sono alcune chicche che meritano di essere descritte e raccontate, un po’ come il Pahlavi d’oro iraniano persiano.

Il Pahlavi iraniano d’oro

La moneta da ½ di Pahlavi iraniano è nata nel periodo che va dal 1945 in avanti, quando è stata coniata fino al 1979 all’interno della zecca di stato situata nella capitale, ovvero Teheran. Sulla parte interna della moneta si può ammirare un bellissimo ritratto testa nuda di Mohammad Reza Pahlavi, ovvero l’ultimo scià di Persia.

Invece, la moneta iraniana da 1 Pahlavi venne coniata qualche anno prima, nel corso del 1926 da parte dello Scià di Persia Reza Khan. Cinque anni più tardi, nel 1931, ecco che si decise di coniare il solo Pahlavi d’oro che portava sia la denominazione, ma anche il profilo dello Scià Reza Khan al dritto, ma anche lo stemma legato allo Stato del Regno di Persia sulla parte al rovescio. Va messo in evidenza come il titolo di questa particolare moneta coniata in oro arriva al 900,00%. Una moneta da 1 Pahlavi d’oro si caratterizza per avere un peso intorno a poco più di 8 grammi, mentre il diametro è pari a 22 millimetri.

La moneta in oro da ben 5 Pahlavi, invece, rappresenta la versione di dimensioni più importanti tra tutte le monete iraniane Pahlavi. Nella sua parte dritta è da rimarcare la presenza della raffigurazione dello Scià Mohmmad Reza Pahlavi, mentre sulla parte al rovescio è stato raffigurato un leone che tiene tra le zampe una spada, in mezzo a dei rami di piante di quercia e di alloro. Come si può facilmente intuire, si tratta di una moneta che presenta un diametro imponente, pari addirittura a 40,2 millimetri. Da notare come ci sia ancora un’altra moneta, ovvero quella da 10 Pahlavi, che è senz’altro molto più rara e che venne coniata fino al 1979.

La storia di queste monete

Correva l’anno 1925, come dicevamo, per la precisione il 14 dicembre, quando il trono di Persia passò nelle mani di un nuovo Scià. Si tratta di Reza Khan, il primo di una nuova dinastia, salito al potere grazie a un colpo di stato che venne perpetrato ai danni del re Ahmad Qajar. Passarono pochi mesi ed ecco che il nuovo Scià decise di realizzare una nuova moneta interamente fatta d’oro e stabilì che la sua denominazione avrebbe dovuto essere legata alla sua dinastia, ovvero i Pahlavi.

Ebbene, in un primo momento questa nuova moneta appena coniata si caratterizzava per avere un peso intorno a 1,92 grammi, ma solo dopo un anno si arrivò a un peso pari a 2,87 grammi, ricalcando quello che era il peso legato alla moneta precedente, ovvero quella d’oro del Regno di Persia. Si dovette aspettare il 1931, però, per individuare le caratteristiche definitive del Pahlavi. Infatti, si realizzò una moneta con un quantitativo d’oro uguale a quello di una sterlina inglese, ma c’è da dire che il titolo del metallo è pari a 900% e non a 917%. Di conseguenza, è facile intuire come il peso lordo della moneta si alzava rispetto a quello della sterlina, con un diametro pari a 22 mm.

Il solo Pahlavi riferito a Reza Khan che aveva delle peculiarità simili venne coniato nel corso del 1931. Come detto, sul lato frontale raffigura il profilo di Reza Khan con lo sguardo rivolto verso sinistra, mentre sulla parte posteriore troviamo il tipico stemma di Stato del Regno di Persia, con la figura del leone intento ad impugnare una spada e tutt’intorno dei rami di quercia e di allora. Va detto che sempre nel 1931 ci fu un’altra grande novità, ovvero l’emissione della primissima moneta da ½ Pahlavi.

Da quel momento in avanti, ecco che sia il busto dello Scià che lo stemma di Stato finirono per essere raffigurati su ogni Pahlavi d’oro del successore di Reza Khan, ovvero da Mohammad Reza Pahlavi, che regnò a partire al 1941 fino ad arrivare al 1979. L’unica eccezione è rappresentata da tutte quelle monete che vennero coniate nel corso del periodo che va dal 1941 al 1945, su cui il profilo dello Scià è assente, e invece si ritrovano delle iscrizioni in lingua persiana al suo posto.

Una delle decisioni più importanti di Mohammad Reza Pahlavi fu certamente quella di far coniare questa moneta d’oro praticamente ogni anno del suo più che trentennale regno. Da notare come lo Scià scelse di emettere delle monete pure da ¼, così come da 2 e 1/2, 5 e pure 10 Pahlavi. Da notare come nell’anno 1976 ci fu una stranezza: ovvero, il calendario solare persiano lasciò il posto a un calendario imperiale e quindi le monete datate 1977 e 1978 riportano la data del 2536 e del 2537.

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