Quotazioni dell’oro: previsioni positive sul 2017 post Trump

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Mentre le borse mondiali hanno già dimostrato di non temere l’arrivo del nuovo presidente degli Stati Uniti, il prezzo dell’oro è salito vertiginosamente subito dopo l’elezione di Donald Trump. E l’attimo dopo c’è stata la picchiata al ribasso. Questo ed altri fattori andranno a influenzare il futuro andamento dell’oro nel prossimo anno.

Le previsioni sull’oro per il 2017 danno certezza agli investitori con Trump alla presidenza degli Stati Uniti. L’oro è destinato a salire del 15% entro la fine dell’anno fino a quota 1.350 dollari l’oncia.

Negli ultimi mesi, complici certo anche le elezioni – ma non solo, basti pensare al prossimo rialzo prevedibile da parte della FED sui tassi di interesse – il prezzo dell’oro ha goduto del clima instabile già in atto, con un primo semestre positivo con guadagno del 25% sia per il mancato rialzo dei tassi, sia per il momento tempestoso e incerto conseguente alla Brexit.

Il post Trump ha scongiurato il crollo delle borse, ma ora che il presidente è stato eletto si possono comunque fare delle previsioni piuttosto attendibili sul futuro del metallo prezioso per eccellenza.

Ricordiamoci che prima delle elezioni diverse banche si erano espresse circa un notevole incremento delle quotazioni dell’oro per il 2017.

Se ci dovessimo basare sulle promesse elettorali di Trump, alcune delle quali sono state però disattese o ritrattate non appena è stato eletto – vedi il sistema sanitario Obama Care e l’inchiesta su Hillary Clinton – dovremmo tenere presente il suo impegno per l’aumento della spesa alle infrastrutture degli Stati Uniti, il che significa un investimento superiore ai 500 miliardi di dollari per le costruzioni, e 137 miliardi in crediti d’imposta per i partner privati coinvolti nei progetti.

Ciò porterebbe sicuramente a un innalzo del PIL e a circa 200.000 posti di lavoro in più per gli americani. Questo incremento di spesa pubblica, se effettuato, porterà inevitabilmente all’aumento anche del deficit, e sappiamo bene quanto questo fattore vada a influenzare direttamente l’aumento dell’oro, grazie alla correlazione stretta con la crescita dell’inflazione e un maggior numero di banconote da immettere in circolazione.

Le previsioni in tal senso portano a credere a un rialzo in dicembre, di quest’anno, dei tassi FED – con l’oro conseguentemente a quota in discesa a 1.200 – e relativa frenata di domanda e offerta, che riprenderà appena scenderanno nuovamente i tassi. Quindi le previsioni per il 2017 restano ottimistiche per tutti gli investitori dell’oro.