Oro e inflazione: perché investire nel bene rifugio

Oro e inflazione perche investire nel bene rifugio

Nei momenti in cui l’inflazione è forte, di solito aumenta anche la quotazione dell’oro.

L’oro è infatti il bene rifugio perfetto con cui proteggersi quando l’inflazione sale: infatti è vero che cala il potere d’acquisto della moneta, ma l’oro continua a preservare il suo valore.

I rischi del sistema finanziario, che negli ultimi anni ha mostrato la corda gettando sul lastrico migliaia e migliaia di cittadini, lo scoppio della bolla speculativa e immobiliare e la conseguente perdita di valore delle azioni, la recessione anche di colossi economici come gli Stati Uniti, sta portando risparmiatori e investitori a domandarsi verso quale bene rifugio orientarsi per mettersi al sicuro da oscillazioni e perdite del capitale da investire.

Per aiutare chi legge ad orientarsi meglio nel mondo dell’investimento in oro, è bene partire da un po’ più lontano. Finita l’epoca della circolazione di monete in metallo prezioso – oro e argento – per la compravendita di beni e servizi, entrarono in corso legale monete in lega di metalli non preziosi e banconote.

Fu allora che si stabilì il legame tra la valuta in circolazione e il quantitativo di oro custodito nelle banche. Il motivo di questa decisione era principalmente legato al peso delle monete: per questo venne introdotta la valuta, come simbolo e corrispettivo di valore, che poteva essere utilizzato per ricevere il controvalore in oro presentandosi per il cambio presso gli istituti bancari.

Ma agli inizi degli anni ’70 il presidente americano Nixon decise di eliminare questa correlazione tra oro e valuta. Per questo motivo, da allora le banche centrali di ogni nazione poterono stampare banconote e coniare monete anche senza possedere in cassaforte il valore corrispettivo in oro.

Da lì in poi si diffuse, nei ciclici momenti di crisi, la pratica di stampare più denaro per finanziare la spesa pubblica degli stati in maggior sofferenza. Quando ciò accade però si genera la cosiddetta inflazione, quindi la diminuzione del potere di acquisto con un conseguente aumento dei prezzi.

Occhio quindi all’inflazione corrente quando arriva il momento di calcolare il guadagno che arriverà da un investimento, prima di decidere su quale puntare.

Quando l’inflazione tocca picchi elevati, gli utili degli investitori del mercato azionario si riducono sensibilmente, fino ad arrivare a perdite consistenti.

Scegliere invece di investire in oro mette l’investitore al riparo da queste pericolose oscillazioni. Questo perché a differenza degli altri tipi di investimenti, quelli auriferi non generano una redditività fatta di interessi o dividendi, ma la dividono con investimenti in altri metalli preziosi e in materie prime.

Quindi chi investe in oro guadagna solo sulla sua rivalutazione e quando la quotazione sale arrivano i vantaggi. Tanto per fare un esempio il prezzo dell’oro in dollari è salito dai quasi 300 all’oncia nel 2001 a più di 1500 nel 2011. L’andamento oro-inflazione resta quindi un buon rapporto per un investitore.

È chiaro quindi che l’oro non viene toccato dall’inflazione. A questa sua qualità contribuisce la naturale scarsità fisica di oro nel mondo.

A parità di quantità di denaro e di oro, è quest’ultimo a mantenere inalterato il suo potere di acquisto ed è facile prevedere che il futuro incerto dell’economia e le nuove crisi finanziarie, storicamente cicliche e ricorrenti, porteranno a un aumento in progressione del prezzo del prezioso metallo.

Ovviamente non c’è correlazione sempre automatica tra le impennate dell’inflazione e rendimento dell’oro: le oscillazioni aurifere dipendono anche dai fattori sociali ed economici che accadono nel mondo in generale e che vanno così a influenzare il rapporto oro-inflazione.

L’oro è anche una forma di investimento utile a controbilanciare le perdite totalizzate in altri asset nei momenti in cui la crisi tocca il picco massimo. Tra chi investe in oro c’è anche chi lo fa non tanto per la sua rivalutazione immediata ma anche per preservare intatto il capitale investito, cosa che con altri tipi di investimenti non è possibile, rischiando non solo di non guadagnare ma di perdere anche il denaro speso nell’operazione di acquisto.

Le oscillazioni delle quotazioni dell’oro possono anche segnare in negativo, ma a differenza delle azioni e dei bond, questo metallo non perde mai del tutto il suo valore, proprio per la sua limitata reperibilità, a differenza del denaro, che può essere prodotto in maggiori quantità.

Comprare oro è quindi anche un ottimo modo per diversificare i propri investimenti, anche per livellare il rapporto tra rischio e rendimento. E questo anche grazie al fatto che l’investimento nell’oro fisico deriva dall’oro, che è opposto ai titoli. E proprio per questa sua stabilità, l’oro è anche un ottimo investimento a fini pensionistici o come fondo assicurativo.

Pertanto, i nostri clienti interessati ad investire nel loro futuro in modo sicuro possono rivolgersi con tranquillità presso Keter Banco Metalli per chiedere maggiori informazioni su questo tipo di investimento solido e garantito.