Non è certo un segreto che la quotazione dell’oro abbia subito un decremento nelle ultime settimane, complice anche la situazione geopolitica mondiale del momento. Nonostante questo, gli esperti del settore si aspettavano un aumento del prezzo del metallo prezioso che però non è arrivato, a dispetto di quanto accaduto invece con il petrolio: neppure il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano, deciso dal Presidente Donald Trump, sembra aver mosso in alcun modo la quotazione del metallo prezioso. Una situazione che ha inevitabilmente portato gli investitori a chiedersi “l’oro può essere ancora considerato come bene rifugio?”.
La risposta sembra essere abbastanza ovvia, soprattutto se si considera che l’andamento attuale del prezzo dell’oro sul mercato risponde a dinamiche ben precise, che assolutamente non lasciano spazio ad alcuna preoccupazione. Secondo gli esperti, tutto dipende infatti dalla differenza tra i tassi di interesse nominali ed il tasso di inflazione: il range dei tassi di interesse si è dimostrato alquanto ristretto e le stime sull’inflazione sembrano essersi ridimensionate. Sembra chiaro allora che ci si trovi di fronte ad una situazione di stallo, che difficilmente vedrà un rialzo repentino della quotazione dell’oro sul mercato internazionale.
A questo punto, resta da chiedersi quale sarà davvero l’evento che potrebbe portare ad un aumento reale del prezzo del metallo prezioso. Probabilmente, se in futuro venisse ripristinato il rapporto tra il costo del petrolio e l’inflazione di qualche tempo fa, allora si potrebbe assistere anche ad un aumento della quotazione dell’oro, il che incentiverebbe chiaramente chiunque ad investire nel noto metallo prezioso. Una situazione che potrebbe convincerci a tornare ai compro oro per la compravendita dei nostri preziosi, con un guadagno più cospicuo rispetto a quello del momento attuale.