Postato il 25-02-2015 in
Cartier,
il marchio francese da sempre sinonimo di gioielleria e orologeria di lusso, nasce nel 1847 con l’inaugurazione del primo negozio in Rue Montorgueil a Parigi.
Grazie a uno stile sofisticato, ricercato e al contempo innovativo, la Maison attira sin da subito l’attenzione dell’alta nobiltà imponendosi come fornitrice ufficiale dei regnanti di tutto il mondo.
Nasce il mito di Louis-François Cartier,
il gioielliere dei Re.
Negli anni il marchio dà il via a creazioni di gioielleria intramontabili. Nel 1924 prende vita il
Trinity, in versione anello e bracciale nelle tre diverse colorazioni dell’oro. Nel 1949 viene presentata e
acquistata dalla duchessa di Windsor la spilla con “motivo pantera” di platino su uno zaffiro cashmere cabochon da 152,35 carati. Nel 1969 nasce il celebre
Love bracelet seguito nel 1973 da
“Les Must de Cartier” che imposero al gusto comune il concetto di must have con gioielli più abbordabili e non più esclusivamente riservati all’élite. Recentemente la Maison ha continuato a stupire la sua clientela con nuove collezioni di gioielleria come:
Paris Nouvelle Vague (1999),
Délices de Cartier (2001),
Le Blaiser du Dragon e
Les Délices de Goa (2003),
Caresse d’orchidées (2005),
Inde Mystérieuse (2007) e
Secrets et Merveilles Fine (2009).
In costante parallelo con la gioielleria, il marchio francese ha saputo entrare anche nella storia dell’orologeria. Nel 1904 presenta infatti il primo orologio da polso con cinturino in pelle e progettato per l’aviatore di origine brasiliane Alberto
Santos-Dumont.
Al Santos faranno seguito numerosi modelli di successo come
l’orologio Tortue del 1912, l’orologio del 1914 caratterizzato dall’iconico “motivo pantera” e la serie di
orologi Tank avviata nel 1919.
Negli anni la Maison avvia un lungo quanto significativo itinerario di creazioni d’orologeria che ne faranno uno dei marchi più importanti e rappresentativi del settore:
l’orologio Gouvernail (1950),
il Crashwatch (1967),
il Maxi Oval (1968),
la collezione in vermeil Must de Cartier (1976), il Santos (1978),
il Panthère (1983),
il Pasha (1985),
la collezione di alta orologeria Privée Cartier Paris (1998),
l’orologio Roadster (2001),
il Ballon Bleu (2007), fino ad arrivare al
Cartier ID2 (2013), il primo segnatempo mosso, da un movimento virtualmente eterno, che non necessita di regolazione.
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